Tarallucci ai semi di finocchietto selvatico
A tutti voi che lavorate, studiate, pulite casa tutta la
mattinata ed arrivate ad ora di pranzo con un languore piuttosto evidente, ma,
non avete avuto modo né tempo di preparare chissà quale pasto pantagruelico,
Caffè con Panna oggi vi propone il rimedio più rapido ed appagante che si possa
ipotizzare… divertitevi preparando questi profumati taralli anticipatamente, sapranno
saziarvi e deliziarvi ancor di più se accompagnati con una varietà di salumi o
formaggi.. io ammetto che li sposo non solo con qualsiasi tipo di ingrediente
salato (salsa tartara e tonnata, ricotta, affettati…), ma anche con la
marmellata o con la nutella diventano un goloso dessert!
E quindi… tutti ai fornelli per trovare la soluzione più
appropriata ai pasti di una settimana che, seppure frenetica , merita la giusta
pausa pranzo!
INGREDIENTI: (per 90 taralli circa)
500 gr farina 00
125 gr olio semi
200 ml vino bianco da cucina
10 gr sale
10 gr semi di finocchio secchi
acqua tiepida qb
PREPARAZIONE:
In un bicchiere fare sciogliere nel vino bianco il sale,
mescolando.
Prendere un ampio recipiente, depositarvi la farina ed
aggiungere anche il vino con il sale, l’olio ed i semi di finocchio. Se
l’impasto dovesse risultare troppo farinoso, come è capitato a me, regolarvi
nell’aggiungere pochissima acqua tiepida per volta per poterlo lavorare bene.
Impastare energicamente per 15 minuti, fino ad ottenere un
panetto piuttosto elastico, lasciarlo riposare per un quarto d’ora, circa.
Ottenere dall’impasto tante palline del peso di 8/10 gr
ognuna. Da esse, stendere poi tanti piccoli e sottili filoncini della lunghezza
di 8 cm ognuno, e richiuderli su se stessi pinzandone le due estremità.
Mettere a bolllire abbondante acqua in un pentolone, una
volta che bolle, aggiungere 10 taralli per volta ed attendere che vengano a
galla. Scolarli e lasciarli asciugare qualche secondo su un canovaccio si
stoffa.
Disporre i taralli su due teglie rivestite con carta forno e
cuocere nel forno preriscaldato a 200° ventilato per 25 minuti. Sfornarli
quando sono ben dorati!
Il tarallo “ciacca”, e il tarallo medica. Fa’
danni, ma poi li ripara: è sempre grazie a lui che si fa la pace, e
tutto finisce
“a tarallucci e vino”.”
Proverbio
pugliese
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